INVALIDITA’ CIVILE: L’INPS CHIEDE LA RESTITUZIONE DI OLTRE 13MILA EURO MA IN TRIBUNALE VINCE LA PENSIONATA

La sentenza è stata pronunciata dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Chieti, dott.ssa Ilaria Prozzo, lo scorso 4 ottobre.

Il verdetto è stato favorevole alla pensionata protagonista di questa singolare vicenda, assistita nella causa dagli avvocati Maurizia Speranza e Vittorio Ruggieri.

Il giudizio riguardava l’indebita percezione della prestazione di invalidità civile per mancata comunicazione dei redditi relativi all’anno 2017 da parte della pensionata.

La Signora, in seguito ad un ricorso presentato presso il Tribunale di Chieti, contro l’Inps ha ottenuto l’annullamento di un indebito pari ad € 13.989,90, oltre alla corresponsione degli arretrati nella misura di € 3.672,95.

La pensionata percepiva regolarmente la prestazione di invalidità civile con decorrenza dal 1986. Con comunicazione del 9.8.2022, l’INPS comunicava alla Signora di aver provveduto alla revoca della prestazione a causa della mancata comunicazione dei redditi relativi all’anno 2017 e, conseguentemente, l’Istituto richiedeva indietro la provvidenza pagata dal 2018, pari ad una cifra, appunto, di oltre 13mila euro.

Il Giudice del Lavoro ha accolto le richieste della pensionata, affermando che: Nel caso di specie, l’INPS non ha rispettato la sequenza procedimentale prevista dalla norma, in quanto non ha comunicato alcuna sospensione della prestazione né nel 2018 né nel 2019.

Si tratta, ovviamente, di una sentenza di primo grado, suscettibile di appello da parte dell’INPS; tuttavia, la pronuncia in questione costituisce pur sempre una vittoria per tutti quei cittadini che, giornalmente oberati da richieste di pagamento (oltre che dagli aumenti sproporzionati degli ultimi periodi), si vedono finalmente riconosciuti i propri diritti, compreso quello di non dover restituire importi percepiti in assoluta buona fede.

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